Grazie, rispondo a quelli che oggi mi dicono auguri. No, non faccio parte di chi sostiene che gli altri 364 giorni sarebbero la festa dell’uomo. Un giorno di festa è una commemorazione, un soffermarsi su quello che si ha costantemente sotto gli occhi e si dà per scontato.
Quand’ero incinta di Dorothea, un mio caro amico e Maestro mi disse che mi invidiava perché lui non avrebbe mai potuto vivere il mistero del concepimento. Il dono di prendere, accogliere in sé e nutrire. E il concepimento non ha a che vedere solo con i figli.
Oggi voglio dedicare questa giornata all’intuizione, alla sensibilità, alla concretezza, alla forza vitale e mi regalo la meraviglia del sorriso che affiora dalla fatica, dalle incertezze, dalle indecisioni, dalla gioia d’amore che ritorna nonostante tutto, dal quel sentire profondo che è parte di ogni respiro.
Non c’è fiore più bello.
Un mazzo di viole e unaugurio di serenità.
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grazie Enrico!:-))
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Concordo, il concepimento non ha a che fare solo con i figli. D’altra parte da madre adottiva “Il dono di prendere, accogliere in sé e nutrire” per fortuna non appartiene solo alle donne. Mi piace la tua idea di questa giornata, basta che non diventi soltanto un “lavarsi la coscienza”, per poi tornare a prendere di nuovo per scontato e “non vedere” ciò che si ha davanti. Ogni persona ha le sua capacità di intuizione, sensibilità, concretezza, forza vitale, le sue fatiche e incertezze, le sue indecisioni e la sua gioia d’amore e dovrebbe riconoscere in sé tutto questo, per poterlo poi davvero riconoscere negli altri. in ciascun altro.
Alexandra
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concordo pienamente! buona giornata:-)
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