Erik Weihenmeyer è un alpinista. Uno tosto come tutti gli alpinisti che arrivano in cima all’Everest, solo che lui ci è arrivato senza l’aiuto degli occhi. A tredici anni una retinoschisi lo ha reso cieco ed è stato a quel punto che ha cominciato ad arrampicare. Una cosa che sembrava insensata, ed è per questo che lui l’ha fatta. L’altro giorno ho sentito una sua intervista in cui diceva più o meno così: “Detesto quando mi domandano che cosa provo ad andare in montagna se non vedo il paesaggio. Come se uno andasse in montagna per il paesaggio! Lo spazio più interessante da esplorare è quello che abbiamo dentro di noi.” Ed ecco che il mio post si potrebbe già concludere così, con questa citazione, ancorché fatta a braccio (e spero che Erik Weihenmeyer non me ne voglia), perché già dice tutto. Ma non resisto alla tentazione di metterne un’altra, sempre sua e stavolta più puntuale: “Il raggiungimento della vetta è il momento in cui ci rendiamo conto di come la nostra vita sia importante, di come possiamo contribuire a creare qualcosa di straordinario, con la forza della mente, del corpo, dell’anima: possiamo trasformare la nostra vita in qualsiasi cosa vogliamo che sia.” È un raggiungere che in realtà implica un proseguimento, ma anche l’incontro con qualcosa che c’era già. Un ritorno, insomma. Sono convinta che ciascuno di noi sappia sempre dove voglia andare, sin dai primi anni di vita, a volte ci distraiamo, ci perdiamo, ma per ritrovare la via basta rivolgere lo sguardo all’interno.
La prossima settimana vado a conoscere Gabriele. Ha diciassette anni, e ha la passione per la montagna. È non vedente dalla nascita. Va sui ghiacciai da un po’ di tempo insieme a Edoardo, che è il volontario di Sportabili che ho avuto la fortuna di incontrare portando Dorotea in Val di Fiemme. Gabriele, insieme ad altri alpinisti non vedenti, parteciperà a una spedizione verso il campo base dell’Everest, partendo da Lukla, fino a 5600 metri.
Dal momento in cui ho visto un video che lo mostrava in ascesa su un ghiacciaio trentino ho sentito che stavo recuperando qualcosa d’importante, adesso non so bene ancora che cosa sia, lo scoprirò andando avanti.
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La foto in alto ritrae l’alpinista Erik Weihemeyer
Alcuni link su Erik Weihemeyer:
http://touchthetop.com/index.php
Qui sotto un link di Youtube al documentario Blindsight, in cui si racconta la spedizione capeggiata da Erik con sei ragazzi nepalesi non vedenti:
Link della spedizione Sportabili 2016 sul Monterosa: